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Roccia Ghiaccio Neve
No limit o Si limit

Lo slogan “no limit” racchiude aspetti positivi e negativi. In montagna si è capito che se da un lato ha portato a superare certe barriere e certi risultati ritenuti un tempo definitivi e invalicabili, dall’altro ha spinto le masse a “osare”, ad andare oltre le proprie possibilità. Il senso “positivo” implicito nel concetto di limite è importantissimo. Senza di questo si aprono le porte a incidenti e disgrazie (con i relativi costi sociali legati al soccorso), a mentalità deviate e a culture sbagliate. Il doping nello sport è un evidente esempio di questa mancanza di un senso del limite.

Anche per quanto riguarda le questioni etiche bisogna sapersi porre i giusti limiti, bisogna cioè capire quali sono i principi e i valori che non è opportuno superare, cancellare o abolire. Quanti problemi della nostra cultura, da molti considerata al “tramonto”, dipendono proprio da questo!

Ad esempio la maggior parte dei problemi ambientali è dovuta al superamento della “capacità di carico” degli ecosistemi rispetto alle attività umane, o a un esagerato utilizzo di risorse non rinnovabili, o allo sversamento eccessivo di sostanze dannose e inquinanti. Abbiamo perso il senso “positivo” del limite, quello che ci aiuta a conservare l’equilibrio della natura e il nostro benessere psico-fisico.

Si sbaglia difficilmente, invece, quando ci si adopera per superare quei limiti “negativi” - mentali, culturali, emotivi, coordinativi - che ci impediscono di conoscere, di capire meglio e di migliorare: si parte quindi dalle capacità tecniche per arrivare a coinvolgere quelle cognitive, etiche e ambientali.